Il Mediatore Linguistico, figura emergente nel panorama occupazionale, è una figura professionale che svolge attività di mediazione tra persone e i servizi dei vari paesi stranieri, con lo scopo di facilitare una comunicazione e una comprensione reciproca. Si distingue sia dal traduttore, perché non tratta solo la traduzione del testo scritto, pur contemplandola nella propria attività, sia dall’interprete, perché si avvale dell’utilizzo di apparecchiature tecniche necessarie per l’interpretazione congressuale, pur essendo in grado di gestire la traduzione orale in gruppi più ristretti di persone con le tecniche dell’interpretazione consecutiva, della trattativa e dello chuchotage (tipo di interpretazione simile alla simultanea ma senza l'ausilio di microfoni o cabine).
La preparazione del Mediatore Linguistico è dunque bilanciata e unisce aspetti più prettamente teorici a cognizioni tecniche e linguistiche. Figura professionale in grado di svolgere la funzione di mediazione linguistica e soprattutto di orientamento culturale. Il suo compito è quello di decodificare valori, modi di pensare e di interpretare il mondo, comportamenti e stili di vita. Il mediatore utilizza le proprie conoscenze linguistiche e culturali e la propria capacità relazionale ed empatica per meglio interpretare ed esprimere le caratteristiche e i bisogni degli stranieri e non: si pone da "ponte" tra gli immigrati stranieri e i servizi e/o popolazione del Paese di accoglienza. Il mediatore linguistico, quindi, non è solo un interprete che traduce da una lingua ad un’altra, ma esercita una funzione di orientamento culturale nei confronti degli immigrati, per favorire la loro completa integrazione.
Oggi più che mai siamo testimoni di un processo di integrazione culturale al quale è impossibile sottrarsi, perché il fenomeno della globalizzazione ha portato alla nascita di società aperte e multietniche. In un contesto sociale sempre più evoluto e complesso, nasce il Mediatore Linguistico, una figura professionale innovativa, ricercata e di successo, capace di mediare non solo tra le diverse lingue, ma anche tra le diverse culture e i diversi usi e costumi, perché possiede una solida e specifica conoscenza della terminologia utilizzata, una vasta esperienza di traduzione “tecnica” e il know–how necessario affinché i concetti giungano efficacemente nella lingua d’arrivo. Dobbiamo muoverci nella prospettiva di una rapida ed efficace integrazione tra culture e tradizioni diverse tra di loro. In questo ricco contesto, quindi, gioca un ruolo determinante la mediazione linguistica, che è lo strumento per favorire l’accoglienza e l’inserimento degli stranieri nei servizi pubblici e nel mercato del lavoro.
Il lavoro del Mediatore Linguistico è riconducibile a diverse e specifiche aree di intervento:
Dove il Mediatore Linguistico interviene per agevolare e mediare il confronto con le problematiche della multietnicità, o svolgere il ruolo di interprete di conferenza, interprete parlamentare, interprete di Ambasciata e di Consolato, operatore umanitario in zone di crisi.
In cui il Mediatore Linguistico trova occupazione come responsabile dei rapporti commerciali internazionali e delle relazioni esterne, coordinatore di gruppi di lavoro internazionali, traduttore di linguaggi specialistici, redattore di pubblicità tecnica per le imprese, traduttore editoriale o scientifico.
Dove il Mediatore Linguistico può diventare account in agenzie internazionali, esperto di nuovi linguaggi, consulente e adattatore di linguaggi per giornali, radio, televisioni, testate web
Dove la perfetta conoscenza delle lingue e un’adeguata preparazione culturale sono il presupposto indispensabile per la trasmissione dei contenuti e la costruzione di percorsi turistico–culturali (destination manager, impiegato in compagnie aeree e tour operator, guida turistica).
In cui il Mediatore Linguistico può ricoprire il ruolo di Responsabile di progetti internazionali, di cooperante, di operatore umanitario